E se fosse dannoso?

L’ischemia miocardica è la prima causa di morte al mondo, con 7 milioni di vittime.
Ogni 6 secondi muore una persona per  un ictus.
In totale le malattie cardiovascolari provocano più di 17 milioni di morti all’anno.
Ogni 10 secondi muore una persona di diabete, per un totale di 4 milioni all’anno circa.
Altrettante ne muoiono di cancro.

Si tratta di numeri impressionanti su malattie che continuano a provocare vittime da anni e che sono causate da molti fattori (fumo, scarsa attività fisica, genetica). Tuttavia un importanza non da poco la ricopre il cibo, se non direttamente, almeno su quei fattori di rischio che portano alle malattie vere e proprie.

L’alimentazione dell’uomo ha subito cambiamenti notevoli nel corso della storia (non necessariamente in bene, come vedremo). Per migliaia di anni l’uomo ha basato la propria dieta esclusivamente sulla caccia e di conseguenza sulla carne, limitandosi magari a pochi altri alimenti come bacche o altri frutti raccolti.
Successivamente con l’introduzione dell’allevamento prima e dell’agricoltura poi, sono stati introdotti i latticini e i cereali. In questo arco di tempo l’incidenza delle malattie si è mantenuta pressoché costante, senza particolari variazioni.
Le variazioni si cominciano ad avere con lo zucchero prima e successivamente con gli oli vegetali e per ultimi gli alimenti trattati, con un vero e proprio “boom” di malattie come le malattie cardiache o l’obesità.

Il progresso di tecniche industriali avanzate, le continue esigenze economico-sociali, la forte mentalità consumistica del mondo occidentale hanno portato allo sviluppo di alimenti trattati con diverse sostanze chimiche, cioè tutti quegli alimenti che hanno subito variazioni o aggiunte (naturali o artificiale) per diversi fini: conservanti, coloranti, antiossidanti, dolcificanti, emulsionanti, addensanti, emulsionanti e tanti altri ancora.
Ovviamente sono presenti applicazioni positive come la possibilità di conservare per lungo tempo verdure o carne, oppure come nel caso della pastorizzazione del latte, fondamentale per evitare il rischio di malattie (come da vettore cibo).

Gli alimenti trattati spesso non sono conosciuti come tali, data la loro ormai profonda distribuzione nella nostra alimentazione e non esiste neanche un adeguata informazione su di essi.
I fast food, che sono l’estrema conseguenza di questo settore e forse anche l’emblema del nostro tempo, fanno parte di questa categoria, specialmente per quanto riguarda la carne trattata (hamburger, hotdog, ecc.).
Infine i cibi spazzatura (“junk food”) sono alimenti che contengono piccole quantità di nutrimento, dato che sono costituiti da grassi idrogenati, conservanti, farina processata (come i dolci al supermercato, i cibi in scatola, ciambelle, ecc.).

Nel corso degli ultimi anni studi acclarati hanno continuato a confermare come sia rilevante l’incidenza di questi cibi su malattie come il cancro, il diabete o le malattie cardiovascolari (specialmente per quanto riguarda la carne processata).

I conservanti nocivi, come l’acido benzoico, l’anidride solforosa e i derivati fenolici possono provocare numerose malattie come l’asma, la nausea , la diarrea fino ad arrivare al cancro. Ai patè, i rivestimenti di gelatina dei prodotti a base di carne, alla frutta in guscio ricoperta  vengono addizionati i PHB (esteri dell'acido p-Idrossibenzoico), che sono vietati in alcuni paesi.

Anche per quanto riguarda gli antiossidanti esistono molte controversie: mentre alcuni come l’alfa-carotene sono salutari, altri come i BHT i BHA (idrossitoluene butilato e  butilidrossianisolo) sono molto dibattuti, essendo stati fatti studi su animali che ne confermano la pericolosità per l’uomo. In molti paesi sono vietati dato che possono causare iperattività, tumori e cancro.

Stesso discorso vale anche per i coloranti e i dolcificanti per la presenza di agenti cancerogeni che potrebbero aumentare il rischio di subire la malattia. Il colorante rosso, il ciclammato, la saccarina o l'aspartame sono tutte sostanze cancerogene di cui ci nutriamo tutti i giorni.

La carne processata oltre a presentare questi additivi (conservanti, antiossidanti ecc.) presentano anche un tasso altissimo di sali e grassi insaturi. Questi ultimi due sono letali per quanto riguarda le malattie cardiovascolari in genere (anche se recentissimi studi tendono ad affermare che non siano particolarmente influenti). Un eccessivo consumo di grassi può portare ad un aumento di colesterolemia o allo sviluppo dell’obesità (altre piaghe del nostro tempo). Il grasso accumulato nelle pareti arteriose può portare all’aterosclerosi, cioè più o meno totale chiusura della parete arteriosa, impedendo un normale flusso di sangue. Questa è la causa principale delle malattie cardiovascolari in genere e specialmente delle due più diffuse: l’ischemia cerebrale (ictus) e l’infarto del miocardio.
Inoltre una dieta ricca di grassi (o proteine) aumenta la formazione di radicali liberi, causa principale dell’invecchiamento e fattore di rischio per  altre patologie (aterosclerosi, morbi di Alzheimer e Parkinson).

La grande quantità di carboidrati nei cibi industriali aumenta anche le percentuali del diabete, che può essere esso stesso causa di morte o può sviluppare a sua volta altre malattie come il cancro (cibi ipercalorici).

Ultima osservazione sono le differenze delle malattie maggiormente presente nelle varie nazione del mondo. Nei paesi più sviluppati si tratta sempre di quelle di cui abbiamo parlato, mentre nei paesi in via di sviluppo, com’è facilmente intuibile sono diffuse altre malattie come le patologie respiratorie, l’HIV, la malaria. Questa è un ulteriore prova di quanto sia sbagliato il sistema occidentale, che però continua a dettare legge e ad essere esportato senza che si pensi alle conseguenze che ha avuto che continuerà ad avere.